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"ZINCO"...UN UOMO DI CULTURA

sveliamo segreti e tendenze del giovane lamarino

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Taddei Andrea alias "ZINCO" , soprannome coniato per l'attivita di famiglia, ovvero i zinchi delle casse da morto, è un ragazzo semplice ma allo stesso tempo particolare. (praticamente non si capisce che tipo è)

Univeristario e colto giovane, il rampollo , nonostante le sue richezze, va in giro con la barba incolta, la maglietta degli Oesis o dei Nirvana, beve il Tavernello (a taniche) e si fissa con la tecnologia e i discorsi talmente filosofoci che i trattati di Socrate o Platone sembrano barzellette.

"Zinco" quindi appare un ragazzo tranquillo e semplice ma da l'impressione che da un momento all'altro si possa trasformare in un serial-killer (tesi coadiuvata e rafforzata da eventuali proventi economici per la famiglia in caso di stragi e susseguenti funerali).

Lui è un difensore a cui piace proprorsi in avanti, arcigno e rapido nella marcatura ad uomo, ma a volte assenteista e rosticciere. Però è giovane e "Zinco" si farà....nel complesso promette bene.

Ha in se sempre quella vena polemica, iconoclasta, da bastiancrontario...modi eleganti per dire che non gli sta mai bene una sega, si lamenta di tutto e di tutti e alla fine se la prende sempre con Benito, il quale, secondo Zinco è colpevole perfino del conflitto israelo-palestinese e della guerra in Iraq.

Zinco è inoltre un cervellone, uno che conosce un po' di tutto e un po' di niente però l'idea è quella dell'intelletuale trasandato.

Altro di Lui non si può dire anche perchè è talmente complesso che già in cinque minuti che scrivo mi duole la testa.